I Territori coinvolti
Dal punto di vista climatico e agricolo Sicilia e Tunisia possono considerarsi una macro-regione omogenea. Agrumicoltura, mandorlicoltura e olivicoltura Siciliane e Tunisine presentano molte analogie. In entrambi i territori, in seguito all’epidemia di virus della Tristeza (CTV), malattia trasmessa da afidi (insect-borne), introdotto con materiale di propagazione infetto, è in corso la riconversione dei vecchi agrumeti con nuove varietà, molte delle quali selezionate in altre aree agrumicole, e la sostituzione dell’arancio amaro con portinnesti tolleranti; questo aumenta il rischio di introduzione di nuove malattie e di ceppi più virulenti di CTV.
In entrambi i territori, il principale fattore limitante per la coltura del limone è il mal secco causato dal patogeno da quarantena Plenodomus tracheiphilus. Sia in Sicilia che in Tunisia anche la mandorlicoltura e l’olivicoltura sono in una fase di rinnovamento; i nuovi impianti sono irrigui e nuovi portinnesti e varietà provenienti dall’estero, più produttivi e più adatti alla coltivazione in regime irriguo, ma in alcuni casi anche più suscettibili alle malattie, stanno sostituendo le varietà e i portinnesti tradizionali. Anche in questo caso, il rinnovamento della coltura aumenta il rischio di introduzione di patogeni esotici e comporta la necessità di controlli più rigorosi e capillari del materiale di propagazione. Una possibile minaccia per i mandorleti della Sicilia e della Tunisia ad es. è costituita dal batterio Xylella fastidiosa subsp. Multiplex che introdotto dalla California sta causando gravi danni nei mandorleti in Spagna. L’intensificazione delle pratiche colturali e l’introduzione dell’irrigazione estiva nei mandorleti e negli oliveti, inoltre, crea condizioni più favorevoli all’emergenza di alcune malattie endemiche e alla diffusione epidemica di patogeni e parassiti esotici introdotti accidentalmente.
Italia e Tunisia sono entrambi membri dell’European and Mediterranean Plant Protection Organization (EPPO), l’organismo internazionale responsabile della cooperazione nel settore della protezione delle piante per la Regione Europea e Mediterranea, e agendo di concerto possono far valere con maggiore forza il loro punto di vista sui problemi fitosanitari all’interno dell’organizzazione. Per quanto riguarda il rischio di introduzione transfrontaliera di nuovi patogeni delle colture agrarie, Sicilia e Tunisia all’interno della regione EPPO hanno una posizione geografica strategica essendo la cerniera tra il continente Europeo e quello Africano.
Il recente rinvenimento della macchia nera causata da Guignardia citricarpa, patogeno da quarantena, su frutti di agrumi importati in Italia dalla Tunisia pone l’accento sulla necessità di attuare misure congiunte per intensificare e rendere più efficienti i controlli fitosanitari al fine di evitare che un patogeno pericoloso per una coltura di rilevante interesse economico possa diffondersi da un continente all’altro e tra gli stessi paesi dell’EPPO.
Sia in Italia che in Tunisia esistono eccellenze nel settore della ricerca in materia di diagnostica fitopatologica e tecnologie innovative; l’obiettivo del progetto è di metterle in rete con gli altri attori delle filiere per affrontare questa minaccia.